Il punto di Lukasz Kolasowski, atleta Huf e Emerica, sulla scena skate di oggi
Ci hai detto che ti stai per trasferire a Milano - per mille ragioni tra cui naturalmente lo skate. Secondo te in Italia la scena skate è viva anche nelle città di provincia o è una prerogativa delle big cities, magari più influenzate dall’estero?
La scena delle città più grandi è più facile da notare, tuttavia sembrano esserci sempre più persone che skateano anche nelle città più piccole, nonostante la quantità e qualità degli spot possa non essere la stessa. È senz’altro più stimolante skateare in posti in cui la scena è più viva, ma finché si skatea con i propri amici, ci si diverte ovunque si vada. Poi per quanto riguarda gli spot, devo dire che la provincia a volte sforna degli spot nascosti che non trovi neanche nelle big cities!
Lo skateboarding si sta evolvendo ogni giorno, non solo perché si vedono trick nuovi e sempre più pesi, ma soprattutto per i diversi modi di esprimersi. Una cosa molto positiva è che vedo sempre più inclusione e apertura mentale.
Lo skateboarding alle Olimpiadi: opinabile, ma sicuramente può portare più skaters, più skatepark e meno opinioni negative da parte di chi non è mai salito sulla tavola.
Un’altra cosa che ho notato è che sempre più persone si prendono cura di se fisicamente, sia per poter skateare meglio che per evitare di farsi più male di quanto già si faccia skateando.
Difficile scegliere uno spot preferito, ma ce ne sono molti in cui mi gaserebbe andare; la Sicilia mi da l’idea di essere un posto magico ideale per un tour. Al di fuori dell’Italia, mi ha sempre ispirato skateare in Cina; dopo aver visto gli spot che ci sono a Shenzen non può non venirti voglia di prendere subito un aereo!
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