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HUF, i tre momenti cruciali della storia del brand

Il primo episodio della rubrica EyesOnMagazine x Blakshop

HUF è uno di quei marchi che hanno fatto la storia dello streetwear: sin dalle sue origini, infatti, il fondatore Keith Hufnagel ha fatto di tutto pur di preservare l’essenza della cultura street.

Per questo, gli amici di BLAKSHOP hanno chiesto a noi, EyesOnMagazine, di condensare la storia di HUF in tre momenti chiave. Compito difficilissimo, inutile girarci attorno: la storia di questo marchio, dopotutto, ha talmente tante sfaccettature che non basterebbero 20 pagine per parlarne in maniera sufficientemente approfondita.

Eppure ci siamo riusciti (forse), e (sempre forse) non abbiamo tralasciato nulla. Questa, quindi, è la storia di HUF in tre momenti cruciali. Primo momento, forse il più importante: dopo aver passato tutta la sua vita a New York, vivendo a StuyTown, Keith Hufnagel decide di andare a studiare in California, alla San Francisco State University. È il 1992, e la sua grande passione, da sempre, è lo skateboard: i suoi genitori, relativamente benestanti, non gli hanno mai impedito di inseguirla, e anzi lo hanno sempre spronato a fare quello che amava. Per questo, nel 1993, Keith lascia l’università e decide di diventare uno skater professionista, dando così inizio al suo sogno.

Secondo momento, quello della genesi di HUF: è il 2002, Keith è uno skater affermato e la cultura street sta cominciando a diffondersi a livello globale. Per questo, dopo aver viaggiato per il mondo, Keith decide di aprire un suo negozio a San Francisco. Lo chiama HUF, riprendendo le tre iniziali del suo cognome, e nella sua costruzione lui e la moglie, Anne Freeman, investono buona parte dei loro risparmi.

Pochi giorni prima dell’inaugurazione, Keith si rende però conto di non aver fatto nulla a livello di marketing, e la paura del fallimento lo assale: il sogno di una vita, infatti, rischia di trasformarsi in un incubo senza fine.

Il giorno dell’apertura, 50 persone si trovano davanti al negozio di Keith, che in 8 ore vende il suo intero inventario. Nel 2004 arriva poi una collab con Nike SB, che certifica la straordinarietà di Keith, e da quel momento la storia di HUF diventa ufficialmente una storia di successo.

Terzo momento, quello della salvezza: dopo anni sulla cresta dell’onda, HUF viene investito dalle disastrose conseguenze del crollo di Wall Street. Le perdite sono nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari, ma Keith non smette di credere nella sua creatura: una speranza cieca, irrazionale, che viene intercettata da Jai Beak, imprenditore coreano che decide di salvare HUF finanziando la sua linea di abbigliamento.

Superata la crisi, la HUF-mania riesplode, e il brand torna a crescere in tutto il mondo, continuando ad affermare le idee del suo fondatore Keith, che nel 2017 decide di vendere la sua creatura alla TSI Holdings.

Il 24 settembre del 2020, dopo due anni di lotta contro un male incurabile, Keith lascia il nostro mondo. I suoi ideali, però, sono rimasti qui, nell’anima di HUF, e non se ne andranno mai.

Qualora voleste approfondire la storia di HUF, potete anche dare un’occhiata a questo Reel. GUARDA IL VIDEO

Alla prossima!


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